“Non credete al cavallo, Troiani.”
L’isola di Skiathos in una settimana
Se dovessi descrivere l’estate potrei solo identificarla con la spensieratezza che ho vissuto nell’isola di Skiathos in una settimana. Insieme a Skopelos , Alonissos e Skyros , l’isola di Skiathos rientra fra le isole delle Sporadi , che in greco vuol dire “sparse” . Un significato che casca a pennello . Perché tutte e quattro sono come perle che si sono sfilate dalla schiena nuda di una qualche divinità dell’Olimpo per poi finire incastonate nel blu cobalto del Mar Egeo. Collocate a est della Grecia e confinanti a sud est con Evia ( la storica Eubea ), le Sporadi sono note per la loro bellezza disarmante . Siamo nell’antica Tessaglia per capirci, sempre contesa per la sua ricchezza e patria del pelide Achille!
Non si assomigliano affatto e sono completamente differenti l’una dall’altra .Skopelos è celebre per le scene del film cult Mamma Mia con tanto di colonna sonora degli ABBA . Skyros è la più isolata e Alonissos è una riserva naturale all’interno di un Parco Nazionale Marino.
L’isola di Skyathos è la più animata . In estate è super gettonata . Perché connessa a tutto il mondo grazie all’aeroporto internazionale Alexandros Papadiamantis (JSI) , dedicato a un famoso scrittore locale. Questo è in verità la prima cosa che vi stupirà una volta atterrati perché è ricavato dalla spiaggia . Vi sembrerà di tuffarvi in mare. Poiché è un hub (7.000 mq ) gremito di tanti curiosi che fanno a gara per postare uno scatto da urlo su instagram . In definitiva l’isola di Skiathos è una delle poche “piste marine” esistenti al mondo, come quella di Saint Marteen nei Caraibi! Alla Grecia invece è agganciata con traghetti che partono da Salonicco e Volos . Non per questo l’isola di Skyathos perde la sua anima greca.
L’isola di Skiathos anche a Luglio!
Sono partita per l’ isola di Skiathos a Luglio . Certamente meglio la primavera, ma non posso fare altrimenti per lavoro. Per chi avesse lo stesso problema, non rinunciateci. Non date retta alle recenzioni di qualche viaggiatore che esclude a priori l’alta stagione!
Per carità le temperature sono altre, ma la brezza marina rinfresca. Troppe persone? Allora rifugiatevi in periferia e muovetevi con un veicolo. Ogni cosa costa il doppio? Anticipatevi con i pagamenti! Vi assicuro che con un po’ di buon senso si possono evitare disagi e truffe . Quelle sono ovunque e capitano in qualsiasi momento. In merito al cibo si sa che la Grecia è abbastanza economica . Leggete qualche dritta in questo post, e poi deciderete cosa fare! Buona lettura!
L’isola di Skiathos, cenni storici
Cosa da mettere in conto se si sceglie di stare nell’isola di Skiathos in una settimana è che oggettivamente ci sono cose interessanti da vedere ma non sono tante. Questo perché il suo non è un passato così glorioso come altri lembi della Grecia. Come vedremo più avanti nell’articolo, il grosso delle attrattive dell’isola di Skiathos , è racchiuso nel reticolo del capoluogo omonimo.
Intanto pare che l’isola di Skiathos fu da sempre abitata. Le prime tracce di popolazioni furono quelle dei Pelasgi, seguiti dai Cretesi, dai Tessali (nell’epoca micenea) e dai Calcidesi. Subentrarono altre dominazioni: quella Ateniesi (IV sec. a. C. ) , Romani (II sec. a. C.), e Bizantini (XIV sec.) .
Turchi , Veneziani ed età moderna
Sotto Costantinopoli (XIV sec. d. C. ) l’attacco dei pirati provocç l’esodo dei cittadini verso un’altura di riparo identificata con l’odierno Kastrum (“Castello”) nell’estremo nord. Sono visibili ancora i resti di questa urbe medievale: viuzze, palazzine, cisterne, ecc. Intrigante da ispezionare ma dovete munirvi di un mezzo . Dopo la conquista dei Veneziani seguì quella dei Turchi fino all’indipendenza del 1821. Da allora in poi i citaddini tornarono nell’odierna città di Skiathos. Durante le due guerre mondiali poi l’isola fu bombardata e divenne patria per parecchi dissertori.
Per il resto nel XX secolo il turismo e la costruzione dell’aeroporto (1970) rilanciarono l’economia isolana . Risorse economiche fondamentali valide tuttora per l’isola di Skiathos che però dovranno essere gestiti a dovere in futuro. Si spera che non la si inonderà di cemento per costruire catene alberghiere già abbondanti a sud e sud est . Giusto per non deturpare definitivamente la natura prorompente e il fascino di questo atollo greco.
Italiani a Skiathos. Intervista a Massimo Cincotti
Sono un sommelier e chiaramente mi sarebbe piaciuto fare una degustazione di vini nell’unica cantina dell’isola , cioè quella di Parissis . Ci ho rinunciato per la mancanza di una mezza giornata a disposizione . Più che altro ho mollato la preda per la distanza. Troppi chilometri da fare , anche se tuttosommato ero alla ricerca di uno scooter in rete.
Non ho combinando nulla . Ma navigando tra un sito e l’altro ho avuto la gran fortuna d’imbattermi nella pagina di Italiani a Skyathos . Si tratta di un’ agenzia turistica che fornisce rental, appartamenti, transfer di qualsiasi tipo , tour, e attività varie sul territorio. Ho chiamato il numero e al telefono mi ha risposto il suo proprietario Massimo Cincotti , per capire se poteva pianificare qualcosa per assaggiare i nettari greci. Tra una chiacchiera e l’altra mi ha invitato a passare direttamente nel suo ufficio a Skiathos città .
Uno scugnizzo napoletano nell’isola di Skiathos
Sono entrata nel suo studio e mi ha letteralmente stritolato la mano sorridendo come non mai. Già avevo avverito il calore del meridione d’Italia! Effettivamente dopo i primi convenevoli esultò presentandosi come Napoletano DOC trapiantato altrove per “campà” (“campare”) . Vecchio refrain!
Non si è concluso nulla per farmi odorare le botti, era diventato un affare troppo complicato perché andava concordato preventivamente. In compenso, colpita dal suo fare squisitamente partenopeo , gli ho chiesto un’intervista. Perché mi aveva incuriosito il suo passaggio dalla Campania alla Grecia. Abbiamo scelto una location adatta , ovvero il popolare ristorante Akrogiali Tavern da cui era partita la sua avventura . Messe le gambe sotto il tavolino , abbiamo ordinato sardine fritte e pane pita
Sono stata ad ascoltarlo e lui ha iniziato il suo canto. Dopo avere abbondato casa sua per problematiche familiari e lavorative, Massimo Cincotti decise di ricominciare da capo proprio in Grecia. La scelta non fu casuale perché l’aveva già circumnavigata rimanendone stregato . Stabilitosi successivamente nell’isola di Skiathos la partenza non fu semplice. Ma un bravo scugnizzo non si è fermato mai davanti a nulla. L ’arte dell’arrangiarsi trasformò tutto in oro. Da aiuto sbriga faccende riuscì , tra alti e bassi, ad aprire Italiani a Skyathos . Quello che è ora è uno dei più noti sportelli turistici dell’isola che garantisce un soggiorno da favola! Provare per credere!
Skiathos in una settimana. Dove dormire
Vi consiglio di rivolgervi a Booking per un alloggio . Se fate presto potrete accedere a vantaggiose promozioni . Come è successo a me con il b&b Mitsa . Il prezzo bomba per una settimana includeva il pick up all’aeroporto di Alexandros Papadiamantis (JSI), il cui nome si riferisce a un famoso scrittore locale. Cosa che mi ha fatto davvero comodo pur se i collegamenti per/da old city sono continui ( 2 km di lontananza).
Un hub di 7.000 mq ricavato dalla spiaggia che vi stupirà una volta atterrati perché vi sembrerà di fare veramente un tuffo. Troverete tanti curiosi che vi aspetteranno muniti di macchina fotografica per fare uno scatto da urlo. Insomma, l’isola di Skiathos è una delle poche “piste marine” al mondo, come quella di Saint Marteen nei Caraibi!
Il B&B Mitsa a Skiathos città
Il primo giorno all’arrivo mi ha prelevato Dimitri , il simpatico proprietario del mio b&b Mitsa. L’appartamento non era molto grande, ma grazioso , pulito, e fornito dei comfort più essenziali (aria condizionata e frigo bar). Indimenticabile il terrazzino privato. Questo si affacciva a sua volta su un patio di limoni con vele di tela che adornavano un giardino in comune con gli altri inquilini. Lo sfruttavo per la la siesta pomeridiana!
Lo stabile è in via Karaiskaki, una stradina interna a via Papadimanti , il cuore pulsante di Skiathos città . Una posizione strategica . Potevo avere pace quando volevo. O spassarmela perchè in soli cinque minuti di camminata mi ritrovavo lungo l’ asse pedonale principale puntellata di : ristoranti, lounge bar, boutique, e qualsiasi tipo di servizi (supermercati, farmacie, estetica, parrucchieri, gioiellerie, bazar, ecc.) .
C’era anche a pochi passi il Garden Theater , un teatro all’aperto dove si potevano assistere a spettacoli vari. La prima sera sull’isola , improvvisamente sotto la pioggia, ho visto la performance danzante della compagnia Plato’s Cave . Un gruppo di professionisti che riprendono il mito della caverna di Platone per metterti in discussione sulla volontà di uscire fuori dalla nostra comfort zone!
E in un quarto d’ora di camminata appena alzata mi recavo al Caffè del Mar , Παραλία Μεγάλη Άμμος, località Siferi . Era collocato presso la magnifica spiaggia di Megali Ammos . Non aveva eguali fare colazione accarezzati da un timido vento guardando l’orizzonte dove l’azzurro delle acque si confondeva con quello del cielo !
L’isola di Skiathos in una settimana . Primo giorno
L’isola di Skiathos è famosa per la sua natura delicata e a tratti selvaggia. C’è molto verde. I suoi paesaggi spaziano dalla collina e la montagna fino al mare. Senza dubbio vi stupirà maggiormente per le sue spiagge (circa 60) . Queste ultime sono fatte per lo più di fine sabbia bianca . Raramente di ciottoli, se si esclude l’eccezione di Lalaria . Quest’ultima , che resta a nord dell’isola , è davvero meravigliosa e incontaminata. Ci sono stata in in barca (info utili). Le più frequentate e accessibili sono le baie della costa meridionale– Quelle a nord-ovest sono invece meno frequentate e più protette perché accessibili solamente da strade non asfaltate.
Tappa primaria nell’isola è stata il capoluogo omonimo , ovvero Skyathos città , l’unico vero fulcro urbano dell’intero comprensorio. La parte nuova e gli scali portuali si sviluppano in basso verso est. Attrezzatissima per i turisti , a Skiathos città l’atmosfera è frizzante e ci si scatena a suon di jazz o hip hop , ballando e facendo le ore piccole . Da informazioni precedenti in questo articolo sapete che ci sono dei tesori da scoperchiare . Ma si contano sulle dite delle mani e sono da scovare nella porzione vecchia della città , che rimane in alto a ovest.
Skiathos, l’old town
In generale l’old town) rispetta la classica urbanistica greca inventata da Ippodamo. Cioè era una rete stradale ortogonale, fatta di strade principali (πλατεῖαι ) e strade secondarie (στενωποί). A completare lo schema urbano si incastravano due pilastri essenziali : la piazza per le attività pubbliche (agorà) , e i templi per le cerimonie religiose (acropoli) .
Quando mi addentravo tra le viuzze strette e ciottolate di questo labirinto imperava il silenzio a tratti interrotto da qualcosa. Gli schiamazzi dei bimbi che giocavano a palla o le chiacchiere degli anziani . Vecchi canuti e dal volto sereno che di tanto in tanto arrossivano per il passaggio di qualche avvenente americana! Chissà se hanno mai ispezionato con lo stesso fervore i quattro cimeli patri di cui possono essere orgogliosi!
1. L’isola di Skiathos in una settimana . Skiathitiko Spiti
Inaspettatamente interessante è stata la visita alla dimora storica Skiathitiko Spiti (info utili) in Politechniou, 370 02 . Frutto dell’impegno della famiglia Papadopoulis quest’ abitazione d’epoca ha mantenuto viva la memoria degli avi raccogliendo testimonianze varie della quotidianità isolana dal 1910.
Con muri in mattoni e tetto in tegole si sono perfettamente preservati : arredamenti originali, corredi, costumi tradizionali, tappeti, ricami, sedie in bambù . Sbalorditivi sono i pomposi lampadari che scendevano giù dal soffitto che accesi illuminavano vecchi documenti sparsi tra tavoli.
Per salire in mansarda ho notato esserci una scala che conduceva in tre stanze. Particolarità una sorta di macchina da cucire con cui si realizzavano abiti, e una collezione di foto , che ritraevano volti comuni ritratte in qualche faccenda domestica. Gradito il bicchiere di vino offerto nel cortile antistante alla fine del percorso.
2. L’isola di Skiathos in una settimana . Torre dell’ orologio
Appena ho lasciato alle spalle la rumorosa via Papadimanti quasi a metà della sua lunghezza ho salito delle scale e mi si è profilata davanti la Torre dell’Orologio , che è visibile da ogni lato dell’isola di Skiathos . Svetta dalla chiesa di San Nicola (1950) , protettore dei marinai . Adagiata su una magnifica terrazza panoramica questo tempio religioso ha un’architettura quasi basica esternamente. All’interno conserva delle pregiate reliquie sacre come quella di Panagia Megalomata.
In questi meandri mi sono riscontrata con la vita semplice della gente del posto . Ti salutavano senza conoscerti . A distrarti i miagolii dei gatti , che fanno da padroni mentre sonnecchiano con fare distratto e distaccato . Mi fiondavo tra le casette a due piani dipinte di bianco e azzurro . E ogni tanto per l’arsura piombavo sotto l’ombra di qualche albero di fichi dal profumo inebriante .
3. L’isola di Skiathos in una settimana. Museo Papadiamanti
Quello che adesso è il Museo di Alessandro Papadimanti (info utili) è stata allora l’abitazione di Alessandro Papadiamanti (1851-1911) , uno dei massimi autori della letteratura greca. Nato a Skiathos città apparteneva a una famiglia modesta. Interruppe gli studi ad Atene per problemi finanziari , e le sue poesie e la pubblicazione di romanzi diventarono fonte dei suoi guadagni. Proprio perché era un self made man odiava i ricchi . E spesso destinava una quota dei suoi compensi (che rifiutava se troppo esosi) ai più bisognosi.
Alessandro Papadiamanti visse in una Grecia che lottava per l’indipendenza politica per cui i suoi racconti sono intrisi di un forte patriottismo. Protagonisti delle sue opere sono anche i poveri essendo di indole religiosa (ortodossa) molto accentuata. Non manca nelle sue pagine qualche nota di nostalgia , un enorme attaccamento alle sue radici. Il tutto connotato da una profonda introspezione psicologica. Tra le sue opere più famose merita attenzione l’Assassina . Un best seller che rimanda alla difficoltà dell’esistenza isolana attraverso l’epopea di una contadina che uccide le figlie femmine perché poco produttive alla società.
Una volta entrati nel Museo di Alessandro Papadiamanti si rimane esterrefatti di come tutto sia ben curato e conservato. L’edificio è a due piani ed è fatto in pietra e in legno. Stanze da letto, un camino, e una piccola biblioteca ne costituiscono il corpo principale. Lo stabile fu acquistato dallo Sato nel 1954 e aperto al pubblico negli anni’90.
3. L’isola di Skiathos in una settimana. Penisola di Bourtzi
La penisola di Bourtzi è un triangolo roccioso che delimita e chiude Skathos città in prossimità dell’arenile portuale. Prima di attraversarla mi sono imbattuta in un memoriale in bronzo dedicato al sottomarino Katsonis affondato dai tedeschi nel secondo conflitto mondiale. Di fattura veneziana la penisola di Bourtzi fu una fortezza (XIII sec.) innalzata per proteggere gli isolani dai corsari. Era dotata di torri difensive e doveva esserci un castello e una chiesa fatta in onore di San Giorgio.
Il complesso fu demolito dall’ammiraglio Francesco Morosini (XVIII sec.). Successivamente servì da ospedale (quarantena per i malati ) , fino a quando il banchiere e filantropo Andreas Syngros ci edificò una scuola elementare . Tuttora esiste ed è sede oltre che di eventi e spettacoli anche di un Museo Navale (2015) che espone 600 reperti di due secoli di cantieristica marittima dell’isola.
La penisola di Bourtzi mi ha incantato perché è un piccolo parco sopra il mare pieno di panchine e vegetazione . La vera tentazione è il ristorante Bourtzi che dal 2014 è stato plasmato da due giovani architetti . Il loro talento e madre natura hanno fatto esplodere questo puntino dell’isola. Sedersi al bar ammirando le sfumature d’arancione del sole che scompare tra le onde marine è stato come un biglietto per la Marte!
L’isola di Skyathos in una settimana . Secondo giorno
Normalmente per gli abitanti dell’isola di Skiathos il freddo preannuncia un lungo letargo . In vista dei 150 000 pellegrini che vi si ributtano da maggio fino a ottobre inoltrato. Minuscola e con una popolazione di appena 5000 anime, mi sono sempre chiesta come sarebbe viverci d’inverno. Potrebbe essere una sfida , oppure un’ esperienza catartica , perché si rimane soli e il nulla cosmico!
Eppure circa venticinque anni fa un tedesco Ortwin Widmann con la moglie Ursula si sono innamorati dell’isola e si sono trasferiti definitivamente. Il naturalista ha tracciato oltre 200 km di sentieri, ben tenuti e messi in evidenza con segnali rossi e bianchi. Ne ha tracciato e mappato 26 che vanno da 1,8 km a 11 km . Parimenti ha scritto un libro Hiking in the Aegean Paradise (Escursioni nel paradiso dell’Egeo) che contiene informazioni varie, mappe e dettagli delle piste.
Alcuni dei trekking più popolari sono :
- Il 14 : che va dalla spiaggia di Koukounaries attraverso foreste di pini e dune fino alle spiagge di Mandraki ed Elias (nord);
- Il n. 6 : dal monastero di Evangelistria alla fortezza di Kastro.
Camminare nell’entroterra dell’isola di Skiathos riserverà sorprese inimmaginabili. Panorami unici fatti di dolci cime milleformi, valli fluviali e boschi con sorgenti. Una natura incontaminata e quasi selvaggia dove si avvistano villaggi abbondonati, qualche villa, e monasteri secolari come quello di Evangelistria descritto a seguito . Ce ne è un altro , che è quello di Panagia Kounistra (XVII sec.) che avrò modo di perlustrare un’altra volta!
4. L’isola di Skiathos in una settimana. Il Monastero Evangelistria
Sono montata su un autobus . Ad appena 5 km di distanza dalla Skiathos città ho avvistato dalla finestra il Monastero di Evangelistria ( XVIII sec. ). Fu realizzato sulle reliquie di una precedente chiesa da un gruppo di monaci dissidenti del Monte Athos dove nel 1801 si innalzò la bandiera della liberazione della Grecia. Il monastero fungeva da roccaforte per proteggere i partigiani all’epoca della guerra contro gli Ottomani.
Il tragitto che conduceva fino al monastero era come un ritorno a Dio. Gli occhi spaziavano dal color smeraldo dell’erba all’avorio scuro delle rocce brulle che sparivano ai primi tornanti. Si entrava da una porta. Questa dava su un cortile con un pozzo delimitato dalle celle degli asceti . Lateralmente dominava la statua di una madonna in marmo avvolta da corone di rose bianche. Mi sono sentita come protetta e benedetta da suo sguardo. Dai pertugi di un’ abside laterale si intravedeva la fiammella fioca di una candela che avvolgeva il coro che recitava un’omelia.
La chiesa bizantina
Il Monastero di Evangelistria è una costruzione lineare e imponente come le tre cupole a mattoncini della sua chiesa . Internamente si custodiscono : icone bizantine e post-bizantine (secoli XVI, XVII e XVIII), pregiati affreschi , una preziosa iconostasi ( XVII sec.) in legno intarsiato e dorato. Dal sito religioso se si prosegue in salita si giungeva fino alla cima più alta dell’isola , il Karaflizanakia (436 s.l.m.).
Nel 1833 il monastero contava 111 tenute, uliveti, vigneti e campi a cui si aggiunsero altre donazioni in seguito. Nel convento era presente anche un museo sul folklore e un bar che vende vino, olio, liquori, grappe e prepara deliziosi caffè serviti con cioccolatini e biscotti.
- Ingresso: tutti i giorni 08.00-13.00 e 17.00-19.00;
- Il biglietto entrata: 2 euro
- Bus dal porto nuovo: 08:00 -19:45 (costo di 3 euro) ; 15 minuti
Le spiagge più belle dell’isola di Skiathos . Dal quarto al sesto giorno
L’isola di Skiathos ha una reputazione di lunga data come destinazione balneare esclusiva nell’Egeo. Le numerose insenature dell’isola spaziano da lidi da cartolina a insenature remote punteggiate da sassolini e pinete.
La costa nord occidentale è quella più affascinante perché è la meno battuta e la più protetta . Ci si va con i traghetti e non di rado sono popolate da nudisti. Tra le più suggestive e incontaminate ricordiamo : Krifi Ammos, Mandraki, Elia, Agkistros, Megalos e Mikros Aselinos, Ligaries e Kechria. Così come anche quelle di Lechouni , Nikotsara, Megas Gialos e Ksanemos. Sono da escludere se soffia vento, perché potrebbe essere pericoloso e difficoltoso nuotare.
Le spiagge più frequentate e accessibili sono quelle poste a sud a cui ho riservato per intero gli ultimi tre giorni. Sono super equipaggiate di tutto . Dall’essenziale come ombrelloni e lettini al cocktail serviti in vassoi di vetro! Tra queste non posso non citare: Megali Amnos, Kolios, Vromolimnos, Agia Paraskevi, Troulos, Kokounaries , e tante altre ancora.
Xanemos
Ubicata in prossimità dell’aeroporto in prossimità di Kefalas, Xamenos è una delle spiagge più appartate dell’isola. Praticamente è senza comodità se si fa eccezione di un chioschetto minimale che vende l’essenziale per rifocillarsi. Sarebbero perfette le scarpette antiscivolo per via delle pietruzze circostanti e magari anche un materassino gonfiabile per sdraiarsi
Xamenos è stata una libertà infinita. Mi sono immersa in questo angolo di paradiso nel buio più pesto per spegnere i sudori di una serata danzante. Le stelle nella cupola celeste formavano una coperta e la luna faceva capolino con i rami di una quercia la cui sagoma abbraciava tutto il golfo. A farmi compagnia le lucciole che brillavano e saltellavano per aria.
Al rientro al mio bed & breakfast era già l’alba. Percorre via Papadimanti deserta e assistere alla cittadina che si svegliava mi ha commosso. I pescatori tiravano i remi in barca e sistemavano le nasse . Qualche coppietta sbarcava dalle navi forse per la loro luna di miele. Nel lungomare tutti i ristoratori, i camerieri , i negozianti e gli albergatori si preparavano ad altre ventiquattrore di lavoro. E mentre li osservavo mi ero concessa un espresso, ammirando il loro zelo e la loro energia
Vromolimnos
Vromolimnos è la spiaggia più ammaliante della penisola di Kalamaki, tana di molte piccole tartarughe . Questo incantevole anfratto è poco ventoso , cosa che gli conferisce valore se si è in cerca di totale benessere . Se invece si vuole schiacciare un pisolino alle sue spalle si può approfittare dei boschi di conifere che la trasformavano in una vera oasi.
Vromolimnos è lunga e strozzata e si srotola per sette chilometri . La renella era morbida, le sue acqueturchesi e i fondali sommessi , quasi una piscina naturale. Dotata di tutto , se si ha fame tante piccole taverne sfornano pesce fresco per la gioia dei più golosi. Per gli sportivi Vromolimnos è un’occasione per praticare beach volley, moto d’acqua, e windsurf. Chi ha più fiato si può avventurare ed addentrarsi nelle piccole foreste pluviali dove incontrerete degli splendidi e inconsueti cigni neri.
Kolios
Aprendosi a mezzaluna tra massicci di media altezza, Kolios è un eldorado perché non molto toccata dalle rotte turistiche . Anche qui s può profittare della macchia mediterranea per ripararsi dalla calura estiva . Mentre mi abbronzavo, il mare e dondolava tranquillamente barchette attraccate qui e lì. Si possono affittare delle sdraio . C’è anche un minimarket . Non si viene qui per la baldoria ma per tranquillità e pr staccare la spina dalla confusione cittadina.
Per chi apprezza la buona tavola ci sono due tavernette tipiche che offrono le più squisite prelibatezze della cucina greca. Io ne ho approfittato per gustarmi la classica insalata greca di pomodori, cetrioli ,peperoni crudi, olive e feta, formaggio di latte di pecora.
Troulos
Troulos è una spiaggia fatta per chi non vuole faticare troppo! Appena ci si mette piede è tutto intorno una serie di servizi che fanno comodo soprattutto alle famiglie e i loro piccoli: supermercati, e osterie che offrono spuntini e bevande fredde. A tratti potrete anche stendere un telo tra gli ombrelloni a forma di palma che rigenerano dall’afa a volte un po’ insopportabile.
Troulos in greco significa “cupola”, perché ricorda la forma a capanna di uno scoglio che la fronteggia. Si distingue per la finezza dei suoi granelli sabbiosi e le sue acque trasparenti attraverso cui si possono scrutare i pesci variopinti che punzecchiano la pelle.
Mantraki
Posta a nord ovest dell’isola di Skiathos, Mantraki è una caletta da sogno. Ci sono stata con due cari amici greci . Mi hanno scortato a bordo di una opel in questo eldorado che emanava un’energia unica. All’inizio era completamente desolata. Trascorsa la mattinata qualche altro intrepido avventuriero l’ha scovata. Un numero ristretto di esseri umani si poteva sopportare. Al massimo ci si consolava contemplando le onde che dolcemente si infrangevano sulla battigia.
Con noi a Mantraki c’era anche Rosa una jack rassell che non ha smesso di stare ferma un attimo. Equipaggiati per starci un paio di ore ci si è portati dietro dei panini e qualche lattina di birra e limonata .
Mi sono allontanata dal gruppo per meditare in solitaria sullo charme di Mantraki . Mi ha devastato l’ocra intenso dei suoi calanchi al di sotto dei quali c’era tutto l’occorrente per fare un regalo. Ho raccolto conchiglie e pezzi di legno con cui ho realizzato un quadro intitolato 04 Luglio , la data di quella giornata speciale.
Tsougria
Tsougria è un puntino terroso circondato dal mare poco distante dall’isola di Skiathos. Ci si reca lì con un taxi boat che impiega poco più di una ventina di minuti (3 corse all’andata dal porto vecchio di Skiathos città e 3 al ritorno (10 euro a persona) .
Ho pagato solo dieci euro per starci tutto il giorno. C’erano pochi forestieri , e un elegante cafè bistrot. A fianco sbucava un delizioso bazar , dove una ragazza vendeva oggettistica varia e colorati pareo da abbinare ad altrettanti vivaci bikini. Non rinunciate a una frittura mista di pesce nella locanda adiacente . E neppure a un bel calice di retsina fredda, il bianco della Grecia per antonomasia. Anche questo è un ottimo modo per godersi Tsougria
Ovviamente Tsougria vive solo . Durante l’anno è graziata dalla sola presenza di capre! Tutto intorno sbucano eucalipti e gigli marini. Il mare sfoggia delle tonalità di turchese impressionante e non è molto profondo .
Koukounaries
Koukonaries è la spiaggia regina dell’ isola di Skiathos, totalmente piena di villegianti, taverne e agi per i più pigri. Sinceramente non mi è piaciuta, perché troppo caotica , cosa che ha deturpato la sua oggettiva magnificenza.
A dire la verità non mi sono trattenuta neppure un attimo. Ho fatto solo una lunga passeggiata . Fino a un porticciolo che confinava con il laghetto salato di Strofylia. Dipende del periodo dell’anno si possono scorgere contenere cigni , anatre e persino aironi, cormorani, cicogne e altri uccelli migratori.
Small Banana beach
Small (Mikri) banana beach è ubicata nell’estremo nord dell’isola di Skiathos. Sarebbe la continuazione di un’altra spiaggia più estesa, quella di Big (Megali) banana . Non ci sono stata, perché le gambe non mi reggevano. Ma non mi sono pentita più di tanto perché ho letto che è molto rumorosa e adatta ai festaioli! Entrambe le spiagge prima erano note come Krassa. Ma ormai il termine inglese ha preso il sopravvento , riferendosi alla loro forma che somglia appunto una banana.
Anche in Small banana beach ci si può tuffare in acque limpide che attirano soprattutto naturalisti in cerca di solitudine e privacy. Lo spazio è limitato ma l’atmosfera è decisamente magica. Specialmente se fisserete il calare del sole . Magari sorseggiando qualcosa di buono tra i drinks preparati dall’unico chioschetto prospiciente la spiaggia.
Conclusioni al settimo giorno
Che altro dirvi dell’isola di Skiathos. Non ci sono parole sufficienti per spiegarvi l’essenza di questo luogo. Dovete solamente partire. Ripeto non fatevi ingannare da chi ve la sconsiglia perché massacrata dal turismo di massa. L’isola di Skiathos vi sedurrà facilmente perché potrete isolarvi o catapultarvi nel divertimento più assoluto. Il ritmo della vacanza lo deciderete voi. A proposito vi starete domandando dove mangiare :
- Scuna in Paraliakos : ambiente raffinato e panorama a riva, qui ho assaggiato le mitiche sarde panate e grigliate e un primo ai gamberoni che era da paura;
- Marmita in Odos Eyaggelistrίas 30: ristorante raccomandato dalle migliori guide cartacee . Piatto forte è la moussakà. Non ne ho mai provato una così buona. Questa parmigiana greca con patate e carne tritata sapeva di affumicato perché cotta con schegge di legname . L’ ho accompagnata con il fantastico Assyrtiko , vino bianco di Santorini;
- Totem e Blinding dog : per la vostra vita notturna nella città Skyathos direttamente in centro . O se volete testare una birra greca come la golden ale Repi . Questi disco pub sono l’occasione giusta . Band strepitose si esibiscono dal vivo cantando le ultime hit parade nazionali e internazionali .
Il periplo dell’ isola di Skiathos
Per finire , mi è dispiaciuto di aver preso un bel raffreddore quando ho fatto il periplo di Skopelos ed Alonissos, di cui però ho ammirato qualche chicca con le poche forze rimaste . Se non volete rimanere senza un posto in battello, riservate un giorno prima della partenza presso gli info point disseminati nel fronte del porto. Di Skopelos mi è rimasta impressa la chiesetta in cima a un faraglione dove hanno girato il già citato musical Mamma Mia. Di Alonissos il nucleo abitato che era costellato di parrocchie incappellate con croce e campanili e balconi agghindati di fiori.
καλό ταξίδι!
Siti utili sull’isola di Skiathos in una settimana:
- Dove dormire;
- Dove mangiare ;
- Dove divertirsi;
- Dove noleggiare mezzi e appartamenti e tour organizzati;
- Spiagge di Skyathos;
- Trekking a Skiathos.
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